Lavorare nella cooperazione internazionale

 

5 cose che (forse) non sapevi per lavorare nella Cooperazione Internazionale

Nel 2022 numerose emergenze globali hanno stravolto la vita di milioni di persone, anche vicine a noi. Queste emergenze e le povertà endemiche di molti paesi, hanno dato vita a nuove sfide per il settore della Cooperazione Internazionale: per poter intervenire dove più è necessario, sono stati lanciati numerosi bandi promossi dalla Agenzia Italiana per la cooperazione internazionale (AICS), dall’Unione Europea e dalle Agenzie Internazionali, che hanno portato nuove risorse nel settore. Tutto questo ha contribuito ad aumentare le attività di cooperazione allo sviluppo, che le organizzazioni hanno dovuto fronteggiare con l’assunzione di nuovo personale per i loro progetti in partenza. Trovare le persone giuste però non è sempre semplice. Nella maggioranza dei casi si è trattato di richieste per competenze specifiche ed altamente specializzate, oltre a capacità relazionali e conoscenze linguistiche trasversali a tutti i profili. In questa fase, SISCOS ha contribuito, dall’inizio dell’anno, a facilitare il processo di ricerca del personale a più di cento organizzazioni, che hanno deciso di affidarsi al nostro portale Lavorare nel Mondo (lavorarenelmondo.it) per la ricerca di personale. Dai dati delle 287 vacancies che sono state pubblicate a partire da gennaio 2022, abbiamo notato alcune tendenze particolari di settore, dalle posizioni più ricercate per lavorare nella cooperazione internazionale, fino ai paesi per i quali si assume di più. In questo articolo vi andremo quindi a raccontare 5 curiosità che, forse, non conoscevate sul mondo del lavoro nella Cooperazione Internazionale.  

 

1. L’Africa è al primo posto tra i continenti di destinazione, ma attenzione all’Europa

Il 41 % delle vacancies pubblicate sono focalizzate sulla ricerca di operatori che lavorino in Africa, area geografica da sempre considerata come principale meta della Cooperazione allo Sviluppo. Al contrario di quanto ci si aspetterebbe però, una percentuale simile di vacancies, pari a circa il 40 %, è riferita all’area Europea (Italia compresa), in particolare alla regione Balcanica. Si tratta di un dato interessante caratterizzato da progetti che mirano a costruire partenariati solidi, attraverso i quali rafforzare le potenzialità della società civile locale, imprenditoria sociale compresa. A contribuire all’innalzamento di questo dato è stata anche la crisi in Ucraina, che come vedremo più avanti è tra i tre principali paesi di destinazione. Una buona percentuale di richieste si riferisce poi all’Italia, a dimostrazione di una crescente necessità, da parte delle organizzazioni, di rafforzare i propri staff di sede o destinati a interventi da realizzarsi in varie regioni italiane, soprattutto nell’ambito dell’accoglienza.

 

2. L’insospettabile Mozambico: è il paese per cui si assume di più

Se escludiamo l’Italia dai dati (31 % delle vacancies), il paese per cui vengono pubblicate il maggior numero di vacancies, pari all’8 % del totale, è il Mozambico. Seguono poi due paesi caratterizzati da gravi situazioni di guerra come la Siria, a cui sono destinati il 7 % degli annunci e l’Ucraina, il cui numero di vacancies attuale è del 6 %, ma in costante aumento. 

 

3. I Project Manager in cima alla classifica delle posizioni più ricercate

Tra le posizioni più ricercate per lavorare nella cooperazione internazionale compare quella di Project Manager, che riguarda un terzo delle vacancies. Seguono poi i Coordinatori Programma Paese, pari al 15 %. Si tratta di ruoli complessi, che richiedono esperienza e capacità in grado di sostenere, soprattutto in paesi ad alto rischio di sicurezza, situazioni certamente non facili.

 

4. Cercasi Amministratori e Contabili

Per il 14 % dei casi, gli annunci pubblicati si riferiscono a ruoli nel settore amministrativo e contabile. È infatti di tendenza la ricerca di profili come gli Assistant Project Manager proprio con mansioni amministrative e contabili. In seconda ed in terza posizione dopo il settore amministrativo vi sono, rispettivamente, i ruoli dedicati alla difesa dei diritti umani (10%) ed alla sanità (8,7 %).

 

5. Pochi tirocini formativi e stage: solo il 6,2 % delle vacancies totali

Solo il 6,2 % delle vacancies pubblicate da inizio anno erano destinate a tirocinanti o stagisti. Di questa percentuale, circa la metà sono dedicati al settore della comunicazione ed in buona parte alle risorse umane.

 

Per visionare le vacancies attualmente online e iniziare a lavorare nella Cooperazione Internazionale, vi invitiamo a visitare il nostro portale lavorarenelmondo.it